Domande candidati Presidenza Generale

Risposte del Candidato Antonio Montani

Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno inviato delle domande per contribuire al confronto tra candidati svoltosi sabato 21 maggio presso la sede Palamonti del Cai di Bergamo.

Purtroppo non abbiamo potuto rispondere a tutti voi, tuttavia nel rispetto del tempo che ci avete dedicato proverò in questi giorni a dedicare la giusta attenzione anche a questi quesiti

Antonio Montani

 

  • Quale ruolo può e deve avere un Presidente Generale? è una figura che può fare la differenza per le politiche del CAI o un portavoce delle sezioni e del CDC?

Il Presidente generale deve essere al servizio delle sezioni, lo può fare ascoltando e, al tempo stesso, dettando la linea. Lo può fare essendo presente quando serve e lo deve fare con autorevolezza nei rapporti con le istituzioni.

  • Quale valore aggiunto pernsa di portare il candidato al sodalizio? L’età può essere una componenete discriminante per decidere di fare il PG e lo può essere anche per i delegati che decidono di investire su un candidato?

Credo di portare freschezza di idee e ed energia, credo che si debba attuare un cambio generazionale. È ora!

  • Considerato che entrambi i candidati sono attualmente Vicepresidenti tuttavia solo uno è in scadenza cosa succederebbe qualora venisse eletto il candidato NON in scadenza? E invece qualora in candidato NON in scadenza dovesse perdere rimarrebbe in CDC con l’avversario come Presidente?

Se il candidato Carrer vincesse il CDC resterebbe per un anno senza un vicepresidente. Se non vencesse deciderà cosa fare (buona scelta!). Per quanto mi riguarda ho intenzione di tornare ad andare in montagna da solo e con la mia sezione se non dovessi essere eletto.

  • La vostra ipotetica presidenza come si porrà in relazione alla linea tenuta sino ad ora dal Presidente uscente? In continuità o in discontinuità e in questo secondo caso in che cosa si differenzierà?

Assoluta continuità con le molte cose positive, in discontinuità rispetto le lacune o gli errori di precorso (non è necessariamente una critica). Più giovani, più attività all’estero, più innovazione.

  • Il futuro Presidente Generale avrà in eredità una cospicua somma a seguito delle intese intercorse con il Ministro Garavaglia. In che modo intendete utilizzare queste risorse?

Innanzi tutto sui progetti concordati con il ministero, cioè con il catasto sentieri, il SICAI, e il mondo rifugi. E poi una parte alle sezioni attraverso bandi che premino buone pratiche.

  • IL VALORE DELLA “GENTILEZZA”
    -In questo periodo storico e sociale denso di aggressività, chiusure ed emergenze continue quanto da un Presidente Generale Cai viene considerato importante il tema della “gentilezza”’?
    Tema determinante per costruire una positiva, efficace e duratura rete di relazioni interne ed esterne.
    -Quanto la “gentilezza” orienterà nei prossimi anni il “viaggio” di un Presidente Generale “in cammino” che si muove nel mondo della comunicazione, della cultura, dell’ambiente, della società, dell’economia e delle istituzioni?

Gentilezza è anche saper ascoltare l’altro, saper fare un passo in dietro quando può servire, e cercare di non prevaricare. Io mi ritengo una persona gentile.

  • La costituenda Fondazione del Polo Culturale della Montagna: opinioni e programmi

Al Monte dei Capuccini a Torino, deve sorgere il polo culturale europeo della montagna. Un museo moderno e interattivo, un centro di documentazione formato da biblioteca e cineteca, un luogo dove, non solo si fanno mostre, ma si fa cultura. È neccessario coinvolgere il MIBACT e tutte le sezioni CAI che lo desiderano, per farne un progetto CAI unitario.

Il CAI centrale deve investirci convintamente.

  • Ritieni prioritario coinvolgere al più presto Governo e Parlamento al fine di pervenire ad una legislazione unitaria su tutto il territorio nazionale in materia di sentieri, sul loro regime giuridico, la loro tutela e fruibilità?

Assolutamente sì, non sarà semplice ottenere una legislazione unificata in materia demandata alle regioni, il CAI è l’unico ente che può uniformare la situazione ponendo come modelli le leggi regionali che hanno dato migliori risultati.