Uno sguardo allo sviluppo turistico

Lettera aperta di Maurizio Davolio – Presidente AITR

Associazione Italiana Turismo Responsabile

 

Gentile Antonio, 

desidero innanzi tutto esprimere il nostro forte apprezzamento per l’iniziativa lanciata: una consultazione sul futuro della vostra associazione rivolta non  soltanto agli iscritti ma anche a soggetti esterni da cui si ritiene possibile possano  provenire utili contributi. Un’iniziativa davvero pregevole! 

Con piacere pertanto, a nome della mia associazione, mi permetto di compiere  qualche breve riflessione, ringraziando per l’invito a partecipare alla discussione aperta in vista del rinnovo delle vostre cariche. 

Siamo insieme in un progetto, in fase di avvio, di cooperazione internazionale allo  sviluppo in Kosovo, sulla Via Dinarica. Io credo che sarà una bella esperienza, in cui  potremo mettere in campo le nostre rispettive competenze. Il CAI vanta  un’esperienza immensa nel campo della sentieristica e della corretta valorizzazione  della montagna, ed è molto opportuno che metta a disposizione tale esperienza e  competenza in tutti quei paesi che stanno studiando il proprio territorio e stanno  aprendosi al trekking, ai cammini, alla scoperta delle montagne, dei parchi e della  natura. I flussi turistici che ne deriveranno, se ispirati ai nostri principi di turismo  responsabile, favoriranno non soltanto la fruizione dei territori, ma anche le  relazioni fra le persone, gli incontri con le comunità locali, le visite mirate, la  conoscenza delle diverse culture in un quadro di assoluto rispetto dell’ambiente  naturale e delle popolazioni cui il territorio appartiene, ed anche, aspetto molto  importante, la creazione di opportunità di lavoro. Per questo mi permetto di  suggerire che alla cooperazione internazionale allo sviluppo venga attributo un ruolo  significativo nell’attività del CAI, di testimonianza, consulenza, assistenza. 

CAI e AITR condividono tanti valori e principi , sicuramente l’amore per la natura, il  rispetto dell’ambiente e delle persone, la socialità nel viaggio, l’adeguata  preparazione, l’attenzione per le aree interne, l’idea che il viaggio sia la meta, come  scrive Marco Lavezzo. 

Noi non entriamo ovviamente nel merito delle questioni di natura associativa e  organizzativa, non ne avremmo titolo. 

Mi sia permesso tuttavia di dare una sola indicazione: non trascurate il turismo,  create al vostro interno, se già non esiste, un’entità che se ne occupi, un gruppo di  lavoro, un’antenna, una presenza nel Comitato Scientifico: Il CAI può dare un grande  contributo ad uno sviluppo turistico ispirato ai principi della sostenibilità e dell’etica.

Noi siamo pienamente disponibili alla collaborazione.

Buon lavoro! 

Maurizio Davolio – Presidente AITR